Il nuovo video “Come l’acqua sei” in rotazione sui principali canali digitali televisivi nazionali e regionali.
“Sono felice – dichiara il cantautore fiorentino – che il messaggio del mio nuovo video sia arrivato al cuore di molte persone. Ringrazio tutti i media che mi stanno sostenendo, in un momento sicuramente difficile per la musica, dove però affrontare argomenti importanti ha ancora il suo peso”
Il nuovo video della canzone “COME L’ACQUA SEI” del cantautore fiorentino FABRIZIO VENTURI, è un messaggio forte contro tutte le guerre e le violenze perpetrate. L’uomo dispone di una grande forza naturale che si chiama amore, un sentimento che ci può far sopravvivere ai soprusi e alle situazioni più estreme che la vita ci mette davanti. Trattare il tema della guerra e della violenza è diventato purtroppo all’ordine del giorno: televisioni, giornali, la rete sono piene di immagini che raffigurano il lato nero della nostra quotidianità. Venturi con la sua musica, da sempre trasmette messaggi positivi, dai tempi del successo mondiale CARO PADRE (Inno della Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II) e in questa nuova canzone ci racconta di quanto è importante amare, amare per sentirsi vivi,e amare anche questa terra che da sempre ci ospita, con il dovere di salvarla da questa grande assurdità chiamata GUERRA!
“Come l’acqua sei” è la metafora della guerra vissuta da un soldato che può essere ognuno di noi, in qualsiasi momento buio della nostra vita.
Il video è stato realizzato con l’arte delle marionette, costruite dal 31enne burattinaio massese Jonathan Famà all’interno del suo Teatro Burattini Ilandia 7. Famà è un artista delle marionette, dà loro azione e parola,facendo innamorare grandi e piccini, tanto che le scuole e le piazze di tutta la Toscana se lo contendono. Un artigiano dei sentimenti, un giovane che grazie ai suoi burattini da le bastonate alla crisi.
Le riprese del video sono durate sei giorni, tempo necessario per curare ogni minimo particolare e per dare anima alle marionette che sono state trattate come veri e propri attori, con il soggetto e la regia di Angelo Abate.